mercoledì 21 ottobre 2009

EcoMaratona del Chianti

E anche la diciottesima è andata! :D
Continuate a non venire all'Ecomaratona. :lol: Aspettate che diventi una corsa superfrequentata, mi raccomando... Ogni anno i concorrenti sono aumentati almeno del 30%, un successo costante. Organizzazione verace e commovente, paesaggi favolosi, natura incontaminata, auto ZERO VIRGOLA ZERO. La misura della bellezza della corsa lo da il fatto che non ho mai rimpianto di aver saltato la verticale di Monsanto di sabato. Nemmeno durante i micidiali crampi del 31°.

Partenza a Castelnuovo Berardenga, ore 9.00. Temperatura 8-9°, un po' di vento di tramontana, sole prima timido e poi più convinto, senza mai scaldare troppo. Non si sa come vestirsi. Pesanti pare troppo, leggeri pare poco. Io opto per maglia leggera a maniche lunghe con gilet paravento sopra, con due comode tasche laterali. Parto tra i dubbi ma la scelta risulterà indovinata.
Partenza congestionata, siamo in 500 circa. Lasciamo quasi subito l'asfalto per entrare in una strada poderale. Rivedremo l'asfalto non prima del 12° e solo per brevi tratti. Si alternano scorci di Siena in mezzo ad uliveti, vigne, calanchi di crete, cipressi, tratti di bosco. Passaggio dal cippo commemorativo della battaglia di Montaperti, poi un nuovo tratto di crete. I ristori sono più frequenti e abbondanti, particolarmente dopo il 15°. Dopo una serie di percorsi erbosi, un difficoltoso guado di torrente e una serie di vigne, al 17° passiamo da Montegiachi, una bella scalinata e passaggio attorno alla tenuta. Proseguiamo in pieno paesaggio chiantigiano, un bel boschetto, quindi costeggiamo Castell'in Villa. Direzione Campi, iniziamo a salire. le raffiche di vento cominciano a dare fastidio, il gilet assolve in pieno la sua funzione protettiva al busto. Villa a Sesta, ancora tratti a piedi nel bosco, con forte pendenza. Arrivati al 28° siamo alla sommità, al castello di Sestaccia. Il paesaggio è emozionate. Sotto si apre l'ampia vallata che comprende Chianti, Crete e tutto il senese, con lo skyline di Siena chiarissimo. Il sollievo per la fine della salita si mischia all'emozione di trovarsi in quel luogo unico, dopo tre ore di corsa, con un'aria pura, una temperatura ideale. Non sarà un caso che mi sorprenderò più volte a canticchiare tra me e me... "più felici di così noi non saremo mai"... Do un'altra respirata a polmoni pieni, ennesimo ristoro sali+the+acqua e giù a capofitto per la discesa nel bosco verso San Gusmè. Appena superato il cartello del 30°. Dico tra me... "strano, sto ancora bene". Il tempo di pensarlo e mi parte un bel crampo alla coscia destra. Scuoto la gamba, mi sgranchisco. Riparto. Passato. Tac. Coscia sinistra, ancora più forte. Altra sgrullata alla gamba. Riparto, ma più cauto, stringendo un po' i denti. Piano piano passa e posso corricchiare.
Passaggio dal paese di San Gusmè, stupendo. Scendiamo attraversando una bellissima vigna erbosa, poi ancora boschi, calanchi, ulivi. Al 35° ci troviamo di fronte il viale di cipressi di Arceno (per ora meno famoso di quello di San Guido, ma non so per quanto... :lol: ) Procedo emozionato e concentrato, la strada tende a salire moderatamente. Poi una pendenza più secca, cammino di nuovo. 37°, ristoro abbondante. Presentano anche bruschetta e vino Chianti. Passo, mi rifarò al traguardo. Solo liquidi analcolici, in abbondanza. Sembrano pochi Km, solo 5, "che sarà". Ma come ben sapete, fratelli maratoneti, è qui che si apre davanti l'Inferno. Devo dire che stavolta l'ho sopportato meglio. Sarà stato il vento freddo unito al sole tiepido, sarà stato il paesaggio, sarà che stavo complessivamente bene ed ero in netto vantaggio sulla tabella. Insomma. Arrivo al 41° senza nessun dolore aggiuntivo, solo le cosce si fanno sentire ogni tanto, prima una e poi l'altra. Per fortuna mai insieme :shock:
Castelnuvo Berardenga. Vigne di Felsina, ultima salitona, ultima camminata ma a passi lunghi, sorpasso camminando uno che si ostinava a correre. A quel punto faccio la mia consueta minivolata finale. Il tempo finale è ottimo per me, mi miglioro di 14' sull'anno scorso! Felice, sereno, neanche troppo stanco. Nemmeno zoppico. Solo endorfine. Mi godo il peso della medaglia sul collo, il bicchiere d'acqua, la bruschetta. C'è il sole ma non fa caldo. La vita è bella :D
C'è solo una cosa sicura, a a parte la morte: nel 2010 sarò di nuovo qui alle 9.00, con le scarpette ai piedi e non so quali capi di abbigliamento addosso. Speriamo che non piova...

Davide Bonucci

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